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Tell Me To Sin: il debutto ipnotico di Santa Cecilia & Semionauta su Strange Therapy

words: Giulia Maria Scrocchi

28.08

Tell Me To Sin: il debutto ipnotico di Santa Cecilia & Semionauta su Strange Therapy

Tell Me To Sin: il debutto ipnotico di Santa Cecilia & Semionauta su Strange Therapy

Nel cuore di Amsterdam, sotto l’egida dell’etichetta indipendente Strange Therapy, si cela un universo sonoro che spazia tra le intricate sfumature dell’elettronica industriale, il punk digitale e le potenti scosse mossa da iniezioni power electronics. Strange Therapy si distingue nel panorama musicale per la sua estetica oscura e il suo impegno nel dare voce a un sentimento personale e viscerale che colpisce l’ascoltatore senza riserve. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce “Tell Me To Sin”, l’album di debutto della collaborazione tra Santa Cecilia e Semionauta, una gemma di pura e cupa espressione artistica registrata tra il 2021 e il 2023 nelle campagne toscane e romane.

Mentre scrivo o meglio, mentre finisco di scrivere questo articolo, è proprio lì che mi trovo. Tra le campagne romane e toscane. Per questo forse, riesco ancora più a fondo a capire il senso e la profondità del lavoro svolto da Santa Cecilia & Semionauta. Tra i suoi piccoli borghi medievali e le campagne sconfinate, tra le strade straripanti di storia e fantasmi di epoche passati, lasciarsi travolgere da quell’atmosfera bucolica è quasi d’obbligo. Il passo in più che i due compositori fanno è re-interpretare tutta quell’atmosfera in chiave ben più oscura.

“Tell Me To Sin” si sviluppa come un racconto sonoro ipnotico, un viaggio attraverso composizioni che oscillano tra l’introspezione e la brutalità (…in termini di suoni ed emozioni), rivelando la vasta gamma della visione creativa di Santa Cecilia e Semionauta che riescono ad aggiungere toni darkwave/post-punk che d’altronde, risultano essere punti chiave della narrazione della label. I temi trattati nell’album, come la sofferenza, la morte, l’energia sessuale e la trascendenza del dolore, sono esplorati con una profondità rara, offrendoci una finestra privilegiata sul loro universo interiore e sulle paure dell’uomo, spesso celate nel subconscio.

La voce di Santa Cecilia, elemento centrale dell’album, rifiuta ogni definizione univoca: è allo stesso tempo eterea e feroce, capace di passare da un canto delicato a urla strazianti, utilizzando la propria vocalità come strumento di catarsi spirituale e espressione personale. Nei brani come “Down Here Praying” e “No Guilt In The Longing To Be Loved”, la voce di Santa Cecilia si intreccia con paesaggi sonori spogli, caratterizzati da bassi risonanti e feedback inquietanti, per poi aprirsi a delicati accordi di pianoforte che accompagnano le sue linee vocali.

L’apice del disco viene raggiunto con “Madre”, un brano che esplora le dinamiche di potere e controllo attraverso suoni ritualistici e ipnotici. La collaborazione con Evitceles, che prende forma nel remix di “Down Here Praying”, arricchisce ulteriormente il quadro sonoro, introducendo elementi ritmici che trasformano il brano in una sorta di cerimonia musicale.

Non solo musica: “Tell Me To Sin” è accompagnato da un film performativo, una vera e propria estensione visiva del brano “Madre”. Il film utilizza immagini oniriche per esplorare la dinamica dell’incontro e della repulsione tra due corpi, sfidando le convenzioni narrative tradizionali e offrendo un’esperienza sensoriale che si ribella alla velocità del consumo moderno.

“Tell Me To Sin” è un’opera d’arte completa, un viaggio sonoro che trascende i confini della musica per abbracciare il teatro e l’arte visiva. Santa Cecilia & Semionauta ci offrono un’esperienza che è al contempo straziante e liberatoria, capace di sondare le profondità dell’animo umano con una sincerità disarmante. La poetica dell’album si manifesta non solo nelle parole e nei suoni, ma anche nelle pause, nei silenzi carichi di significato, negli spazi in cui l’ascoltatore è invitato a riflettere e a perdersi (oppure a trovarsi?).

Il lavoro di Santa Cecilia e Semionauta si distingue per la sua capacità di evocare immagini potenti e universali, trasformando ogni traccia in una riflessione su dilemmi esistenziali che affliggono ogni essere umano, nell’intimità della propria sensibilità. Strange Therapy, con questa release, si conferma come una delle etichette più audaci e coerenti (due aggettivi che personalmente trovo i più potenti) della scena elettronica indipendente europea, offrendo una piattaforma per artisti che sfidano i limiti convenzionali e invitano l’ascoltatore a esplorare le zone più oscure e affascinanti della propria psiche.

https://strangetherapy.bandcamp.com/album/tell-me-to-sin

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