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TADLEEH | the loneliness seeker

words: Valerio Grassini

10.06

TADLEEH | the loneliness seeker

TADLEEH | the loneliness seeker

I sentieri della nostalgia che ci collegano a frammenti di memorie, lasciarsi cadere per riemergere nella propria identità, cavalcare l’impetuoso flusso dei propri pensieri immersi nella meditazione. Sono le sensazioni rievocate dall’ascolto di Lone, l’ultimo album di Tadleeh uscito il 3 aprile scorso per Youth. Un album con delle tematiche molto meditative dove si intrecciano insieme vari stili che poggiano su un carattere sperimentale con radici tribali. Lei è cresciuta a Forlì, città dove ha anche iniziato a muovere i primi passi musicali, e vanta molte esperienze nella scena musicale underground italiana. Il nome, Tadleeh, deriva da una parola araba che significa “caos”, un significato che è collegato all’essenza più pura dell’artista che iniziò il suo progetto nel 2019 e nel 2020 fu tra i vincitori di Shape+ entrando a far parte dell’avanguardistico roster di artisti.

Raccontaci del tuo nuovo album, Lone!
“è stato maturato durante un lungo periodo di isolamento volontario,
necessario per un percorso di crescita personale. Dopo aver sperimentato l’isolamento forzato della campagna anti-Covid19, avevo deciso volontariamente di prolungare questa esperienza per un altro po’ di tempo. L’isolamento era il mio bisogno al momento, per maturare, per evolvermi, meditare e ritrovare la mia vera essenza. In questo periodo ho trovato l’energia giusta per lavorare e finire i brani dell’album che affrontano temi come appunto solitudine, ricerca e comprensione di se, elaborazione dei propri stati depressivi ma anche nostalgia di casa, dove per casa intendo il proprio nido, il luogo dove ci sentiamo sempre

Quali strumenti caratterizzano maggiormente Tadleeh? “Non friuscirei a fare a meno del mio microfono!”
Oltre al canto e l’elaborazione della voce tramite effetti, fondamentali nel suo live, pratica che la caratterizza è registrare al volo i suoni che catturano il suo interesse, anche senza stare a badare troppo alla qualità.

“L’ispirazione nasce anche dall’ascolto dei suoni che mi circondano a cui spesso nemmeno si presta attenzione. Questo campionamento che risulta a volte “sporcato”, in stile raw, è comunque una timbrica che cerco.”
“La chitarra è un altro strumento fondamentale per me, con questo strumento ho mosso i miei primi approcci con la musica, all’età di 16 anni. In Lone sono presenti anche registrazioni di chitarra performate dall’amico ed ex coinquilino Carlo Teo Pedretti, che un giorno aveva iniziato a jammare sul pezzo su cui stavo lavorando, e funzionava. L’ho registrato e inserito nel brano, mi piaceva troppo! Poi ovviamente il computer è lo strumento su cui passo la maggior parte del mio lavoro produttivo, con il quale registro, edito e rifinisco i suoni.”

Ci vuoi parlare del tuo recente infortunio?

“Purtroppo mi trova ora ‘costretta’ sulla sedia con questo gesso intorno alla gamba ed ho dovuto disdire alcune prossime date, un colpo di sfortuna che mi ha un po’ demoralizzato visto anche il lancio del disco. Per la mia carriera artistica è un momento ‘hot’ in cui devo lavorare e questo imprevisto non è per niente positivo, ma non mi dispero. Dovrò passare molto tempo a casa e, con un po’ di ottimismo, avrò molto tempo da dedicare interamente alla mia musica come forse raramente accade nella quotidianità.”

Tadleeh in questi giorni suona per ore il suo nuovo campionatore e sta lavorando al materiale musicale per la prossima uscita! Questa condizione gli ha fatto rivivere la fase di isolamento precedente e sotto questo punto di vista si trova, come allora, a suo agio e ci assicura che farà uscire altri pezzi in questo anno.

Quali sono le tue considerazioni riguardo il panorama musicale attuale?

“Non sono ottimistiche, almeno per quanto riguarda l’Italia. Non riesco più a lavorare quì, i problemi principali: scarso interesse e cultura in generale, mancanza fondi e investimenti nel settore e un approccio ignorante e pressapochista verso l’arte e chi la fa.”

Pensieri che ha potuto giustamente maturare dopo le esperienze di lavoro che ha fatto su palchi esteri constatando in prima persona la differenza di trattamenti e considerazione tra lo stivale e il resto d’Europa.

“Comunque in generale nemmeno l’odierna situazione mondiale, (rispetto i recenti avvenimenti bellici e quant’altro), rappresenta il mio libero pensiero. Non è un bel periodo in cui vivere se si guarda cosa sta accadendo fuori dai nostri confini, cerco di limitarmi a vivere la mia vita, concentrandomi su quello che reputo importante. La situazione è molto malsana, la visione più ottimistica è che cessi l’attuale organizzazione gerarchica in modo da ricostruirne una più libera e sostenibile, anche se penso che possa costare quasi l’estinzione della razza umana.”

Tadleeh musicista elettronica dall’orecchio fine e artista riflessiva, ci ha dato delle visioni della realtà ridotte in minimi termini in puro stile realista, in micro e macro prospettiva. Stile che si rispecchia nella sua musica dove, in sinergia con i suoi strumenti genera suoni che la raccontano nel profondo.
La salutiamo con un abbraccio e un immenso augurio di rimettersi e riprendere a suonare il più presto possibile.

La meditazione è la chiave di accesso alla vera conoscenza e comprensione di se stessi indispensabili per la vera maturazione personale.

Tadleeh – Lone – Y21TH by Tadleeh “>Listen Here

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