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Opera Festival: Quando Etna sale sul palco

12.08

Opera Festival: Quando Etna sale sul palco

Opera Festival: Quando Etna sale sul palco

Tra le pieghe incandescenti di Etna, là dove la roccia solidificata trattiene la memoria di ogni eruzione, la musica non si limita a risuonare: dialoga, respira e muta insieme alla vulcana.
A Milo, piccolo borgo alle sue pendici, Opera Festival è il palco su cui la montagna si fa artista, performer instancabile, autrice di paesaggi sonori tanto imprevedibili quanto potenti. Nel suo respiro sismico c’è il basso che vibra, nelle sue fratture il ritmo di una drum machine antica quanto la terra.

Dal 2021, Opera Festival ha intrecciato suoni elettronici e paesaggi vulcanici in un progetto culturale che travalica i confini del dancefloor. Qui, tra club culture e sperimentazione multimediale, il tempo si dilata, le comunità si incontrano e le tradizioni si riformulano alla luce di un futuro possibile. Ed è proprio Etna, con il suo carattere mutevole e inarrestabile, a rappresentare l’anima di questa visione: un’artista che ogni anno modella il proprio set con materiali nuovi, plasmando la scena come fosse argilla incandescente.

“Sciara”, il termine siciliano che racconta il nuovo concept dell’edizione 2025
La quinta edizione, in programma dal 21 al 24 agosto 2025, celebra un traguardo importante: cinque anni di metamorfosi, sfide e assestamenti. Il concept scelto – Sciara – è la chiave interpretativa dell’intero festival.

“Sciàra”, dall’arabo ša ̔ra, nella tradizione siciliana indica i paesaggi etnei nati da colate laviche solidificate. Terreni in apparenza inospitali e sterili, ma capaci di far germogliare – con l’aiuto del tempo – forme di vita nuove, insolite e resistenti: è questa la matrice che ha trainato Opera Festival sin dalla sua genesi. Ospitati da terreni apparentemente sterili ma pronti, con il tempo, a ospitare forme di vita sorprendenti. È un’immagine potente: lo stesso Opera Festival, come una sciara, è un terreno ibrido dove ogni anno la tradizione brucia, si trasforma e germoglia in linguaggi nuovi.

Il programma spazia tra musica elettronica internazionale – da Batu a PLO Man, da Polygonia a DJ MARIA – e installazioni visive, performance, talk, presentazioni di libri e progetti che intrecciano arte e territorio.
Dalla Ballroom immersa nella natura al Claim Stage nel cuore del borgo, ogni spazio del festival diventa un dispositivo di ascolto e relazione, capace di connettere Milo al resto del mondo.

Etnasonica: ascoltare, parlare e (con)vivere con Etna
All’interno di Sciara, t-mag concentra il proprio sguardo su Etnasonica, progetto firmato dal direttore artistico Andrea Cavallaro insieme a Matteo Nasini. È la performance che, più di ogni altra, restituisce la presenza dell’Etna come artista in carne e magma.

Il 22 agosto, all’alba, il pubblico assisterà a un set irripetibile: i dati sismici della montagna – registrati dall’INGV durante l’eruzione del 2 giugno 2025 – verranno trasformati in suono, generando una partitura in cui onde sonore e onde telluriche si intrecciano. È un atto di traduzione radicale: rendere udibile ciò che normalmente resta sotterraneo, dare voce a una creatività geologica che lavora al di fuori del tempo umano.

Etnasonica non è solo un concerto: è un dispositivo per ascoltare Etna nella sua lingua madre. In quell’istante, la montagna diventa produttrice, compositrice, performer. Non imita la musica: la genera.

Opera Festival (non) è un’utopia temporanea, ma un ecosistema che resiste come le piante nate sulla sciara. Nella sua forma fluida, fonde la radicalità dei suoni più sperimentali con il calore di una comunità che abita e ridefinisce i propri spazi.

Per t-mag, raccontare Opera 2025 significa riconoscere che la musica elettronica, qui, non è solo intrattenimento: è un linguaggio che racconta di metodi di sopravvivenza, capaci di dialogare con una delle forze naturali più imponenti del pianeta.

A tal proposito, durante la giornata di Sabato 23 agosto, t-mag curerà un talk con Claudio PRC & Opera Festival intitolato “DOVE SUONA LA MUSICA OGGI? Nuove geografie sonore tra club, festival e comunità” – ci vediamo lì?

Quest’anno, più che mai, Etna non sarà soltanto lo sfondo, ma un’artista proprio come tutte le altre in line up.

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