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IN CONVERSATION WITH AIR LQD

Qualche anno fa ero in un periodo di trasformazione. La mia vita stava cambiando, io stavo cambiando. E siccome, ecco, la mia vita va di pari passo con quello che ascolto, in quel momento di epifania personale ebbi un profondo momento di connessione viscerale con la musica (…O forse è quello che ascolto che va di pari passo con la mia vita?). Quello fu il momento in cui ascoltai per la prima volta una traccia di AIR LQD. Si trattava dell’album per l’etichetta “Unknow Precept” di cui è co-owner insieme a Jules Peter. Quell’album cambiò completamente la chimica del mio cervello. Fu come una trasfusione: in pochi minuti, dentro di me scorreva nuova linfa.

Avete presente quella sensazione, inspiegabile a parole, per cui ti senti completamente compresa, capita, ascoltata, da una traccia? La prima volta in cui ho sentito AIR LQD è proprio così che mi sono sentita.

La sua musica ha completamente sfondato le mie barriere, distruggendomi e ricostruendomi allo stesso tempo. Vorrei potervi raccontare, usando generi e nozioni di teoria musicale, che cos’è la musica di AIR LQD, ma è talmente cinematografica, densa, abrasiva, struggente, che non è semplicemente possibile incasellarlo attraverso le parole. Troppo limitanti, fin troppo descrittive.

Mescolando fantascienza, critica sociale ed etica punk nel modo più criptico e personale possibile, AIR LQD spinge la sua sperimentazione elettronica, sempre un po’ di più. Un po’ più in là.

Con la sua musica riesce a scavare nei meandri della coscienza umana attraverso rituali vaporosi e corrosivi, alimentati dalla robotica, dall’intelligenza artificiale e dal metamorfismo urbano. Prendendo in prestito tanto la musica industriale più lenta e rumorosa di un tempo quanto l’isteria da scantinato accelerata della cultura rave.

AIR LQD è assolutamente uno degli artisti più onesti e sinceri che potrete trovare là fuori, un viaggio all’interno di una nuvola oscura, in viaggio verso destinazioni cupe dove però, in fondo, vi è sempre una luce.

Personalmente uno degli artisti che più ha creato nella mia vita uno spartiacque (pre AIR LQD – post AIR LQD), ispirandomi continuamente attraverso la ricerca sonora portata avanti con Unknow Precept, forte di una grande coerenza sonora, di una visione ben precisa e messa a fuoco con maestria.

Intervistarlo, per me, significa amplificare il suo messaggio, dare la possibilità a più persone di scoprirlo e poi comprenderlo. Da dove cominciare? Dal suo ultimo EP su Unrealistic Expectations e poi, andando a ritroso su tutta la sua discografia, in sospeso tra un film noir e una distorsione.

Ciò che mi piace di più di te è che il tuo suono è altamente riconoscibile, grazie anche all’uso della distorsione e del rullante. Tra 100 brani sono sicura che sarei in grado di riconoscere il tuo. Come sei arrivato al tuo suono unico?

All’inizio per mancanza di mezzi. Quando ho iniziato il mio progetto avevo pochissima attrezzatura, solo un groovebox e un microfono. In seguito ho acquistato un vecchio mixer. Questo è diventato il mio strumento principale, che mi permetteva di aggiungere più consistenza e profondità ai miei suoni. Errori, bug e incidenti erano comuni.

Col tempo ho migliorato il mio setup, ma gli “incidenti” sono rimasti.

Come descriveresti il tuo suono? Lo trovo molto cinematografico e pieno di significati profondi. È allo stesso tempo liberatorio e straziante.

Qualcosa tra la musica industriale e D. Cronenberg. La musica è la mia via di fuga,è un’ossessione come il pensare ad alta voce. È un modo per esorcizzare me stesso in qualsiasi momento. È una sorta di terapia che mi aiuta a liberare l’eccesso di energia. Tentando di tradurre sonoramente la lingua che il mio cuore parla.

Parlaci un po’ di te, chi sei e come ti sei avvicinato alla musica?

Ho iniziato il mio progetto mentre studiavo arte in Belgio. All’epoca ero fortemente ispirato dal “post punk” e dall’elettronica strana (e lo sono ancora), quindi ho scoperto la scena techno solo molto più tardi.

La musica industriale ha colmato il divario tra i due generi e ha dimostrato che era possibile fare molto con pochissime apparecchiature.

È stato in quel momento che ho acquistato la mia prima macchina.

Qual è la musica con cui sei cresciuto e che ti ha portato a un suono così ben definito oggi?

David Bowie e gli Smiths sono stati le mie prime rivelazioni musicali. Quando ero più giovane, andavo in mediateca ogni settimana e prendevo in prestito quanti più CD possibili, che poi masterizzavo per la mia collezione.

Mi sono appassionato al post punk, al post rock, alla new wave: tutti questi generi hanno risuonato con me.In seguito, ho naturalmente gravitato verso scene più all’avanguardia, sperimentali. Oggi, gruppi come Esplendor Geométrico, Muslimgauze o i Residents continuano ad affascinarmi.

Ai tempi hai creato la tua etichetta “Unknown Precept”, che posso dire a mani basse essere una delle etichette che mi ha ispirato di più. Ti va di raccontarci la tua storia?

In realtà fu Jules Peter a creare l’etichetta. Io ho iniziato a lavorare con lui dopo la mia prima uscita. In primo luogo, anche io stesso sono stato e sono un grande fan di Unknown Precept da molto tempo. Ho incontrato Jules a una festa proprio all’inizio del mio progetto; avevo appena pubblicato il mio primo 7 pollici su PFL, Primitive Statement.

Poco dopo mi ha proposto di pubblicare un disco con la sua etichetta. È stato un onore. Da lì è nato Remain Neutral. Da allora siamo sempre rimasti in contatto e siamo diventati amici. Gradualmente, abbiamo iniziato a pensare a progetti e uscite insieme, che hanno portato alla nostra collaborazione. Oggi l’etichetta non è attiva, ma stiamo lavorando ad altri progetti.

Parliamo del tuo ultimo lavoro per Unrealistic Expectations. Come è nata questa collaborazione?

Tutto è iniziato con un messaggio su Soundcloud. Edvan mi ha proposto di fare la prima uscita da solista sulla sua etichetta. “Off Leash” è un riflesso degli ultimi anni.

Oggi la realtà ha superato anche i più grandi riferimenti alla fantascienza.

Quale delle produzioni che hai realizzato finora pensi che esprima meglio chi è AIR LQD?

Quella che non ho ancora prodotto.

Personalmente, cosa che non mi succedeva da anni, credo che la tua musica abbia creato un canale di comunicazione diretto e preferenziale con la mia anima. Che tipo di emozioni o ricordi tendi a voler esprimere attraverso la tua musica?

Non ci sono regole. Ogni brano è un’istantanea di un momento o il risultato di un tentativo, un pensiero, un incidente che ho cercato di cristallizzare.

Se ci fosse una cosa che potrebbe cambiare nell’industria musicale, quale sarebbe?

Non credo nell’industria.