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Music

Gruth – Scenes from, Review.

words: Francesco Lo Nigro

01.08

Gruth – Scenes from, Review.

Gruth – Scenes from, Review.

Da poco più di un anno, la variegata scena di musica elettronica palermitana si è arricchita culturalmente grazie a due outsiders musicali provenienti dalla Finlandia e dalla Scozia che hanno scelto il complicato capoluogo della Sicilia come dimora. Il produttore di musica elettro-acustica e DJ Gruth e il fondatore dell’etichetta indipendente Temporize Records Maiù DJ hanno reso possibile l’uscita in digitale e in LP -prevista per l’uno agosto- di Scenes From, un album di musica elettro-acustica denso di contenuti. Il disco in vinile si presenta come una pregevole opera di design, che comprende delle fotografie di Jussi Jääskeläinen delle opere dell’artista contemporaneo finlandese Janne Räisänen.

Temporize Records è un’etichetta che da otto anni valorizza produzioni di musica elettronica Leftfield in varie sfaccettature, dall’Ambient fino all’Industrial. Questo approccio multi-genere, senza limiti o confini stilistici, mette in luce lavori incredibilmente creativi e non preconfezionati che rappresentano un’ampia area di stati emotivi.

Il percorso artistico di Gruth è corredato da tre album e un ep : Futile Demise (EP, Tormenta Electrica, 2018), Laments (Tormenta Electrica, 2018, album acclamato dal compianto Andrew Weatherall), Somnum Exterrerhi (Urubu Tapes, 2020) e All that we see or seem (Miasmah Recordings, 2022). Il suo mondo sonoro racconta una personalità tormentata, in cui si possono cogliere le forti influenze dall’immaginario estetico del Black Metal e tutte le avversità socioeconomiche e ambientali dei paesi del freddo Nord Europa. La musica di Gruth è un costante dialogo tra musica di ambito accademico e di consumo, in cui si susseguono sonorità ascrivibili alla musica drone, al noise, al minimalismo e al ritual ambient.

L’ultima fatica del compositore finlandese si inquadra -a detta stessa del compositore- come una colonna sonora per un’opera teatrale immaginaria divisa in due atti, ciascuno di esso costituito da quattro scene. Scenes From è una drammaturgia sonora che vuole descrivere lo stato emotivo dell’Ansia. Per quanto possa sembrare un’impresa parecchio ardua, Gruth riesce in modo eccellente a rappresentare la complessità di questa emozione con due atti in cui si alternano fasi di diverse intensità sonore, ottenute da diverse tecniche di composizione: dalle registrazioni sul campo fatte dal compositore stesso in Brasile fino all’estrema trasfigurazione del violino suonato da Kujo e il canto grutturale in stile Tuvano di Igor Souza. Le registrazioni del quarto album di Gruth precedono All that we see or seem (2022), il suo progetto più acclamato dalla critica. Sebbene quest’ultimo si possa considerare come un lavoro più maturo e complesso, Scenes From presenta delle caratteristiche ancora più devianti e sorprendenti, come l’incursione inaspettata nella musica Black Metal più grezza e oscura nella terza scena del primo atto. Questa piccola sezione dell’album deride la storica e sterile dicotomia tra la musica d’arte (musica elettro-acustica) e la musica di consumo (il Black Metal). L’ultima uscita di Temporize Records è una cornice smussata che racchiude echi di grida, escursioni rumoristiche, variegate costellazioni di droni di ricca densità timbrica e suoni “concreti”, raccolti nelle spiagge brasiliane che, introdotti in questo contesto assumono un significato gelido e spettrale.

Il primo atto si presenta come un vero e proprio abecedario della distorsione, in cui le sue diverse fasi d’intensità culminano in una incredibile incursione nella musica Blackgaze che, a differenza di tanti altri lavori di Black Metal contemporaneo più “sperimentali”, spesso inoffensivi e sterili, schiaccia l’occhio ai suoni sporchi e lo-fi del Black Metal Old School. L’unica pecca di questa sezione risiede nei riff di chitarra che potevano essere un po’ più alti di volume nel mix. Il secondo atto, al contrario, richiama a una dimensione onirica, come indicato dagli stessi titoli delle scene (Somnolence, Hypnagogic Delusion ecc..). Il suo sviluppo dal carattere più sommesso accompagna l’ascoltatore verso un lento e oscuro decadimento.

Scenes from esige di essere ascoltato tutto d’un fiato, è necessario farsi trasportare dai suoni e dai rumori del disco che, hanno il potere di proiettare nella mente dell’ascoltatore le immagini della possibile opera teatrale sonorizzata. Di sicuro non è un album di facile ascolto, richiede un’assoluta dedizione e un’elevata concentrazione, si rivolge a degli ascoltatori avvezzi alla musica elettronica non standardizzata. L’avventuroso ascoltatore che si approccerà a quest’opera sarà senz’altro ripagato con un’esperienza complessa, sia a livello timbrico che compositivo.

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