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Clubbing Heritage a Bologna: perchè una riflessione sulla cultura del clubbing è necessaria?

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10.10

Clubbing Heritage a Bologna: perchè una riflessione sulla cultura del clubbing è necessaria?

Clubbing Heritage a Bologna: perchè una riflessione sulla cultura del clubbing è necessaria?

Il clubbing non è soltanto una forma di svago notturno. Al contrario, si è affermato nel tempo come un fenomeno sociale e culturale che riflette le tensioni e i desideri di intere generazioni. Sin dagli anni ’80, i club hanno rappresentato molto più di semplici spazi per ballare: sono stati luoghi di resistenza politica, espressione identitaria e innovazione artistica. Dal movimento rave nei sobborghi industriali del Regno Unito alle comunità techno di Detroit e Berlino, la cultura del clubbing ha plasmato nuove modalità di socialità e ha sfidato le norme dominanti attraverso la creazione di spazi fluidi, in cui le distinzioni di genere, classe e razza vengono temporaneamente sospese, a favore di una libertà collettiva e condivisa.

L’importanza del clubbing come fenomeno culturale risiede nella sua capacità di mettere in discussione l’ordine prestabilito e di creare nuove forme di partecipazione. È uno spazio in cui l’esperienza musicale si fonde con quella corporea, trasformando il dancefloor in un rituale di comunione. Il clubbing non è mai stato solo un atto di consumo musicale; al contrario, rappresenta un vero e proprio rito contemporaneo, in cui la musica diventa linguaggio e la pista da ballo un luogo di riconoscimento reciproco, di liberazione e di costruzione di nuove identità collettive. Questo potenziale di trasformazione e riflessione è ciò che rende il clubbing un fenomeno sociale unico nel suo genere.

In questo contesto, Clubbing Heritage, che si terrà a Bologna il 18 e 19 ottobre, si configura come un’occasione preziosa per riflettere sulle radici e le implicazioni del clubbing, analizzando non solo il suo passato, ma anche le sue prospettive future. Bologna, con la sua storica tradizione di fermento culturale e politico, è la sede ideale per ospitare una manifestazione che ambisce a esplorare le diverse dimensioni della cultura del clubbing.

Il programma si divide tra dibattiti alla Biblioteca Salaborsa e serate di clubbing all’Oxygen e al leggendario Link, due luoghi simbolici della scena elettronica bolognese. Il primo panel, “Spaces, Resistance, Electronics Music in Italy” (18 ottobre), affronta il ruolo della musica elettronica come forma di resistenza sociale e politica, particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia, dove le sottoculture legate al clubbing hanno spesso dovuto lottare per conquistare visibilità e riconoscimento. La presenza di Alba Loizzo (Madalba), DJ e attivista, insieme a Emily Clancy, Vice Sindaco di Bologna con delega all’Economia della Notte, dimostra l’impegno nel sottolineare il ruolo cruciale di questi spazi come luoghi di espressione politica e sociale. In un’epoca in cui lo spazio pubblico è sempre più controllato e regolato, i club rimangono uno degli ultimi luoghi in cui l’espressione personale e collettiva può avvenire liberamente.

Uno dei temi chiave affrontati nel corso della manifestazione riguarda l’essenza del DJing come pratica culturale e rituale. Il panel “Sound as Ritual: The Cultural Spirit of DJing and Performing”, con la partecipazione di artisti come Dave Sumner (Function), esplora la dimensione ritualistica della performance del DJ. Spesso trascurata o ridotta a puro intrattenimento, l’arte del DJing, in realtà, affonda le sue radici in pratiche collettive che vanno oltre la semplice selezione musicale. Il DJ diventa una sorta di mediatore, un narratore che, attraverso il mixaggio e la manipolazione del suono, crea un’esperienza collettiva di immersione e trasformazione.

Questo aspetto rituale del clubbing, che collega la dimensione personale a quella collettiva, è ciò che lo distingue da altre forme di consumo culturale. Il DJing non è solo un’esecuzione tecnica, ma un vero e proprio atto creativo e spirituale, capace di condurre il pubblico in uno stato di trance, di catarsi collettiva, dove il confine tra artista e spettatore si dissolve.

La seconda giornata, il 19 ottobre, si concentra sull’importanza di coltivare i talenti emergenti, un tema centrale nella scena musicale elettronica contemporanea. Il panel “Conform & Nechto: From Vision To Vinyl, Cultivating Talents” con Anastasiia Topolska (Nastia) e Gaetano Parisio, esplorerà il ruolo delle etichette indipendenti e dei club come piattaforme per la scoperta e lo sviluppo di nuovi artisti. In un panorama sempre più dominato dalle logiche di mercato, le etichette indipendenti e le serate underground continuano a rappresentare un baluardo di autenticità artistica, offrendo spazi dove l’innovazione e la sperimentazione sono ancora possibili.

La scena elettronica italiana, spesso sottovalutata rispetto ad altre capitali europee, sta conoscendo un nuovo slancio grazie all’impegno di artisti e promotori che lavorano per mantenere viva la tradizione della musica elettronica underground. Eventi come Clubbing Heritage rappresentano un’opportunità non solo per conoscere il passato, ma anche per guardare al futuro, sostenendo una nuova generazione di artisti e promuovendo una cultura del clubbing inclusiva e sostenibile.

La vera essenza del clubbing, tuttavia, si manifesta all’interno dei clubs. Nella notte del 18 ottobre, Oxygen (ex Zona Roveri) ospiterà una serata di clubbing con artisti come Function, Madalba e Spectral Resolution. La serata del 19 ottobre al Link che rappresenta il culmine di questa esperienza. Dalle 11:30 PM alle 7:00 AM, il Link si trasformerà in un vero e proprio tempio della musica elettronica, con un line-up che includerà nomi di spicco come Nastia, Gaetano Parisio, Kongas e Kobold.

Bologna, storica culla di movimenti politici e artistici, si conferma una città all’avanguardia anche nella scena del clubbing. Con luoghi iconici come il Link, che dagli anni ’90 rappresenta un punto di riferimento per la musica elettronica, la città è riuscita a mantenere viva una tradizione di sperimentazione culturale e di apertura alle nuove tendenze.

In definitiva, Clubbing Heritage offre un’occasione unica per riflettere sul passato, presente e futuro della cultura dei club, mettendo in luce la sua capacità di trasformare non solo il suono, ma anche la società stessa.

Per chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche più profonde del clubbing, questo evento si presenta come un momento cruciale di analisi e celebrazione di un fenomeno che continua a evolversi e a ispirare.

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