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Music

IN CONVERSATION WITH: DEFTR De-costruire come pratica per plasmare liberamente il futuro

words: Davide Urbani

07.11

IN CONVERSATION WITH: DEFTR De-costruire come pratica per plasmare liberamente il futuro

IN CONVERSATION WITH: DEFTR De-costruire come pratica per plasmare liberamente il futuro

È possibile applicare la de-costruzione come assioma fondamentale per affrontare in maniera più libera il proprio processo creativo? Utilizzare quest’ultima per sfuggire al destino certo della ripetitività in modo da lasciare spazio ad un più genuino e stimolante “ignoto”? Sembra che la risposta a questi interrogativi per il quale l’unica soluzione certa sembra poter essere “scappare via” ci venga gentilmente concessa dal duo DEFTR (Defuture) nel loro album d’esordio, uscito lo scorso 20 settembre per npm, intitolato, per l’appunto, Run Away.

Run Away, il primo disco dei DEFTR, duo che cela le figure dei produttori tedeschi Patrick Gräser (alias di Answer Code Request) e Jan Wagner, artisti che hanno fatto della sperimentazione la colonna portante della propria carriera; propone un’interessante fusione di suoni ambient e techno che, attraverso le otto tracce di cui è composto, esplora panorami dalle intricate e sognanti texture sonore, senza però far mai passare inosservato il know-how tecnico di entrambi i membri di questo interessantissimo progetto collaborativo.

In occasione di quest’uscita ho avuto modo di fare qualche domanda su Run Away a Jan e Patrick:

Potreste descrivere il vostro nuovo progetto? Da cosa nasce l’esigenza di unire due pattern musicali differenti fra loro al fine di creare qualcosa dalle sonorità nuove rispetto ai vostri precedenti lavori?

DEFTR (De-Future) sono Patrick Gräser (Answer Code Request) e Jan Wagner. Abbiamo iniziato a lavorare insieme su un progetto cinematografico. Ci conoscevamo già da prima attraverso Ostgut Ton e abbiamo pensato che sarebbe stato interessante vedere cosa sarebbe uscito combinando i nostri suoni, senza sapere quale sarebbe stato il risultato. Volevamo che il progetto fosse il più possibile aperto ai generi al fine di sviluppare un nuovo suono per noi.

Quale è il processo creativo che ha accompagnato la composizione a due mani del vostro nuovo e primo album collaborativo Run Away?

Il processo è stato davvero rinfrescante. Entrambi sapevamo di avere la libertà di fare ciò che volevamo, senza essere vincolati a generi specifici. Così abbiamo iniziato a condividere note su Ableton con idee casuali. Non avevamo in mente di fare una traccia da dance tipica o una traccia ambient o qualcosa del genere. Abbiamo davvero lasciato che uscisse tutto ciò che il nostro cuore aveva da dire. Io (Jan) ho creato la maggior parte degli accordi, delle melodie e degli arrangiamenti, mentre Patrick si è occupato dei beat. Stiamo lavorando in una grande cartella su Dropbox piena di tantissime idee diverse. In questo modo, potevamo lavorare su queste tracce senza bisogno di essere nella stessa stanza.

Quale è il concept dal quale siete partiti o l’idea che avevate in mente quando avete deciso di iniziare con questo nuovo progetto collaborativo?

Il concetto era di non avere un concetto. Chiamiamo questo progetto “De-Future” per de-costruire il nostro futuro previsto. Non sapere quale sarebbe stato il risultato è stato davvero stimolante, perché entrambi abbiamo dovuto trovare nuovi modi di fare musica e cercare suoni e melodie.

Cosa avete voluto comunicare al vostro pubblico facendo questo disco? C’è un messaggio specifico o un esigenza precisa che vi ha spinto a collaborare?

Il messaggio è piuttosto semplice: scappa da ciò che ti sta distruggendo. Puoi prendere nuove strade. Questa musica vuole darti la forza di fare quel primo passo verso l’ignoto.

Pensate ci sia bisogno di innovazione nella scena musicale elettronica odierna? E se si, perche?

No, non la pensiamo così poichè la musica è sempre in cambiamento e innovativa. L’artista avrà sempre il desiderio di creare qualcosa di nuovo. Quindi l’arte, in generale, è una sorta di processo di autoguarigione guidato dall’artista.

Potreste fare una descrizione più tecnica della composizione di questo disco? Cosa avete utilizzato per suonare e con quali strumenti vi trovate più a vostro agio durante la composizione?

Il fatto che abbiamo lavorato su questo album nei nostri studi ci ha costretto a stampare molto in audio o a usare plugin che entrambi abbiamo. Stampare in audio ha cambiato completamente il processo, perché devi prendere decisioni che non puoi rimandare. Quindi devi essere molto intuitivo e avere molta fiducia in quello che stai facendo in quel momento. Io (Jan) lavoro molto con la collezione Arturia (specialmente il DX7!!) e Patrick ama usare diversi plugin come Battery di NI, ma combinati con tanti campioni audio diversi. Non ci interessa davvero dei plugin, dei nomi o dei pacchetti di campioni. Dobbiamo sentirlo. Non importa da dove provenga quel suono o quale fosse la sua origine. Spesso registravo le linee di basso dal vivo con un vecchio Moog Rogue, ma poi le combinavo con il plugin Knif Audio. Oppure sovrapponevamo un pianoforte reale con il DX7 di Arturia e poi Patrick prendeva quello e ci faceva un beat sopra. Come detto prima, è stato davvero stimolante modificare i suoni.

Run Away, oltre ad essere un progetto dalle intricate texture sonore derivanti dai vostri background differenti, è anche nato con l’idea di fare un live dal forte impatto per il pubblico, potreste svelarci qualche dettaglio su come sarà composto e costruito lo show live?

Sì, mentre stavamo facendo questo album, ci è piaciuta molto l’idea di suonare questa musica dal vivo! Sappiamo che è l’opposto di quello che sta accadendo nella scena, ma dato che non ci preoccupiamo di nessun genere, siamo totalmente liberi di suonare come vogliamo. Il set si basa sulle tracce, ma si sposterà verso momenti più live, suonando veramente questa musica e vivendo il momento.

<a href="https://npmlabel.bandcamp.com/album/run-away">Run Away by DEFTR</a>

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