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Il CarroPunk nel Milanese dei CCCP

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29.05

Il CarroPunk nel Milanese dei CCCP

Il CarroPunk nel Milanese dei CCCP

Eccoli sul palco del festival MIAMI al Carroponte, incoerenti nella loro coerenza e radicali, i CCCP – Fedeli alla linea, dopo le date sold out di Berlino e quella inaugurale del tour “In FEDELTÀ la linea C’È” a Bologna. Non è una reunion, non lo è affatto, in realtà non sembrano essersi mai fermati. La location ex industriale in Sesto San Giovanni risulta essere perfetta, ed il pubblico eterogeneo pure.

Teste grigie danzanti “poganti” si mescolano a quelle più giovani, (certo quasi inaspettate) e l’attesa è tangibile. La pioggia torrenziale ha lasciato spazio al fango e un cielo terso accoglie una frotta di gente festante tra bicchieri di birra, sorrisi, battute e aspettative alte, per nulla disilluse.

Parte Annarella Giudici Benemerita Soubrette, che quasi liturgica dà il via ad uno spettacolo teatrale.
Un viaggio nella memoria dei più che li hanno vissuti nel loro cammino e di chi si approccia a loro oggi, che parte così: “cellula dormiente risvegliata al presente all’erta sto, inquieto l’orizzonte”. Annarella recita questo manifesto con un paio di guanti bianchi, scandendo il tempo con le dita. Da qui Giovanni Lindo Ferretti che, padrone della scena e con le mani posizionate in maniera composta nelle tasche, canta: “no, non ora, non qui…”, prime parole del pezzo Depressione Caspica. Se la libertà è una forma di disciplina, il loro spettacolo ha tenuto incollato il pubblico in modo libero, disciplinato. Il lungo dialogo è proseguito accogliendo il resto del gruppo: oltre a Ferretti e alla Benemerita Soubrette, anche Massimo Zamboni, alla chitarra, e Danilo Fatur “artista del popolo”.

I numerosi cambi d’abito di Annarella accompagnano la narrazione in una sfilata danzata, dall’abito tricolore italiano, gli elmetti, la bandiera con falce e martello sventolata, fino al cartello “tutti esauriti”; sfilata alternata da Fatur e dalle sue improbabili maschere e costruzioni post industriali.

La scaletta è ricca ed è supportata dal pubblico che canta all’unisono. Molti gli applausi, la commozione e le parole gridate al gruppo, dal: “Annarella sposami”, a “siete bellissimi”, fino a “Palestina libera” sulle prime note di Guerra e Pace, dove la Benemerita Soubrette stringe tra le mani, agitandolo, un ombrello dotato di sole stecche.

La guerra è fredda
La guerra è limitata
La guerra è endemica
La guerra è ciclica

La pace è calda
La pace è contrattata
La pace è labile
La pace è ciclica

ph. Corinne Day

Tra le altre in scaletta anche Radio Kabul, Curami, Emilia Paranoica, Annarella, Bang Bang (My Baby Shot Me Down), seguita da Spara Jurij. Chiudono con Amandoti, accompagnata dal violino.

Un ritorno, il loro, costellato da nostalgici pensieri e anche qualche polemica subito scomparsa non appena si considerano i sorrisi, le lacrime e la consapevolezza di aver assistito ad un evento coerente e degno di essere vissuto… In definitiva i CCCP non rassicurano, curano.

Copy editing Conzuelo Fogante

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